ARCHEONET – archeologia I paesaggio I turismo
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Vi è una riflessione, scaturita nell’alveo disciplinare della geografia, che fa riferimento alle esplorazioni di Humboldt, che riconosce la percezione estetica e l’osservazione del paesaggio come strumenti di conoscenza degli assetti del territorio. Per gli architetti è un utile contributo al tentativo di mettere ordine nella relazione paesaggio – territorio – potere. Dentro questi rapporti di forza e di assetti, il progetto di architettura ha la capacità di trasformare gli equilibri esistenti per accendere porzioni latenti di territorio e far emergere nuove forme di assetti spaziali, quindi di poteri: Il progetto come strumento per innescare l’innovazione e suggerire percezione/conoscenza.
Il tema 1 del laboratorio affronta la progettazione di centro informativo e accoglienza da dislocare a ridosso dell’autostrada; deve presentare il sito archeologico di Luni e prevedere il ricollocamento del museo esistente, attualmente sul sedime archeologico del foro della città.
Il tema funzionale è risolto dentro la percezione estetica; i percorsi obbligati, in macchina come a piedi diventano mezzi attraverso i quali esperire il paesaggio, lavorando sull’osservazione statica e sull’osservazione in movimento. Un unico elemento architettonico contiene tutte le funzioni richieste e le articola in modo da permettere la lettura dei diversi elementi che compongono il paesaggio: le tessiture della piana - dell’acqua, delle colture e delle incisioni archeologiche - in primo piano; la fascia collinare pedemontana e infine il profilo delle Alpi Apuane sullo sfondo.
Il risultato è un elemento architettonico complesso che si dimensiona alla scala del paesaggio, che vi galleggia sopra, a guadagnare una visione d’insieme e separare dialetticamente la relazione tra contemporaneità e storia.
Il progetto è il prodotto del lavoro collettivo degli studenti che hanno preso parte al progetto.