ANNO
2017
LUOGO
Teatro Rossini di Pesaro
PROGRAMMA
Recupero | Teatro | Spazi per eventi
SUPERFICIE
380 mq
IMPORTO LAVORI
1.100.000 euro
COMMITTENTE
AMAT -Associazione Marchigiana Attività Teatrali
Comune di Pesaro
PROGETTISTI
STARTT (architettura e coordinamento)
IPP (strutture e impianti)
Studio Berlucchi
(progettazione antincendio)
Prof. Luca Barbaresi (acustica)
STATO DI PROGETTO
Progetto Esecutivo approvato
Nel progetto per il Ridotto del Teatro Rossini a Pesaro, STARTT immagina un teatro nel teatro, una “macchina teatrale” flessibile capace di assumere diverse configurazioni.
FLEXI è l’intervento di recupero del Ridotto del Teatro Rossini di Pesaro con l’obiettivo di realizzare un teatro nel teatro: una sala multifunzionale destinata ad ampliare l’offerta culturale e performativa della città. Il progetto ruota intorno all’idea di riconfigurabilità dello spazio per creare i corretti scenari da dedicare di volta in volta alle arti performative, alla musica, alla prosa, al teatro danza, agli eventi associativi e politici della cittadinanza (conferenze, conferenze stampa, feste etc).
Il progetto risolve inoltre il tema di un finanziamento pubblico diviso in due parti, per stralci: l’invenzione messa in campo è quella di un teatro cantiere dove il primo stralcio di predisposizione tecnica per il teatro finale diventa un teatro effimero immediatamente fruibile attraverso soluzioni low cost in attesa della realizzazione finale.
Queste predisposizioni tecniche e strutturali ospitano il sistema dei binari per lo scorrimento di un doppio strato di pareti tessili che controllano l’isolamento della sala e le necessità di rifrazione o assorbimento acustico a seconda degli eventi da ospitare. Le tende, motorizzate, possono chiudere o aprire lo spazio a seconda delle necessità, con la possibilità di dialogare con il partito architettonico ritrovato degli anni ’30.
Questo teatro effimero è anche un teatro cantiere: il sistema dei binari risolve il futuro ancoraggio del coronamento della scocca acustica del teatro nel teatro, aspetto finale dello spazio.
La soluzione ultima ospita un sistema mobile di pavimentazione per parti che permetterà di ottenere diverse configurazioni in base alle esigenze artistiche: il pavimento è infatti suddiviso in venti moduli rettangolari che si alzano o si abbassano attraverso un meccanismo attuatore a catena rigida alimentato da un motore elettrico. L’ambiente di sala diventa così uno spazio fluido non convenzionale dove palco e platea si ibridano per una migliore integrazione tra performer e spettatori.